In un mondo che si muove a ritmi frenetici, è fondamentale trovare il tempo per prendersi cura del proprio corpo e della propria mente.
Lo stretching dinamico, è la soluzione efficace per chi cerca un modo per migliorare la mobilità articolare e ridurre i livelli di stress.
Che ne dici di unirti a noi per un viaggio nel mondo dello stretching dinamico? Partiamo subito!

Principi fondamentali dello stretching dinamico
Lo stretching dinamico, è una forma di allungamento attivo che coinvolge il movimento del corpo.
A differenza dello stretching statico, dove si assume una posizione e la si mantiene, lo stretching dinamico richiede movimenti fluidi e continui.
Questo tipo di stretching, è particolarmente utile come riscaldamento prima dell’esercizio fisico. Migliora la mobilità e riduce il rischio di infortuni.
Ecco alcuni principi fondamentali da tenere a mente:
- Movimento controllato: lo stretching dinamico si basa su movimenti lenti e controllati. È importante evitare movimenti bruschi, o scatti, che potrebbero causare tensione o infortuni.
- Riscaldamento progressivo: inizia con movimenti più semplici e gradualmente aumenta l’intensità e l’ampiezza del movimento. Questo permette ai muscoli di riscaldarsi e di ridurre il rischio di strappi, o stiramenti.
- Respirazione consapevole: mantieni una respirazione regolare e profonda durante lo stretching. Inspirare durante l’allungamento ed espirare durante il rilassamento, aiuta a migliorare l’efficacia dell’esercizio e a rilassare i muscoli.
- Focus sui gruppi muscolari principali: concentrati sui principali gruppi muscolari che saranno utilizzati durante l’attività fisica. Per esempio, gli arti inferiori per la corsa, o la parte superiore del corpo per il sollevamento pesi.
- Durata e ripetizione: ogni movimento di stretching dinamico, deve essere ripetuto diverse volte (generalmente 5-10 ripetizioni) e mantenuto per un breve periodo (solitamente da 1 a 3 secondi per ripetizione).
- Ascolto del corpo: è fondamentale ascoltare il proprio corpo ed evitare movimenti che causano dolore o disagio. Lo stretching deve provocare una sensazione di allungamento, ma non dolore.
- Versatilità: lo stretching dinamico, può essere adattato a diversi livelli di fitness ed esigenze individuali. Esistono molti esercizi differenti, che possono essere inclusi in una routine di stretching dinamico.
- Continuità: la pratica regolare, è la chiave per ottenere i massimi benefici dallo stretching dinamico. Incorporare questi esercizi nella routine di allenamento quotidiana, può migliorare significativamente la flessibilità e la mobilità a lungo termine.
Ricorda, come per qualsiasi forma di esercizio fisico, è importante consultare un professionista del settore, soprattutto se hai condizioni mediche preesistenti, o sei nuovo alla pratica dello stretching dinamico.
Migliora la tua flessibilità e la tua forza con lo stretching dinamico
Lo stretching dinamico, emerge come uno strumento efficace per migliorare sia la flessibilità che la forza muscolare.
Questo tipo di stretching, che coinvolge movimenti attivi e fluidi, non solo prepara il corpo all’attività fisica, ma contribuisce anche a migliorarne le prestazioni globali.
Lo stretching dinamico, incrementa l’ampiezza di movimento nelle articolazioni e l’elasticità dei muscoli.
Aiuta a eseguire meglio le attività quotidiane, ma anche a prevenire infortuni durante l’esercizio fisico.

A differenza dello stretching statico, il dinamico richiede l’uso attivo dei muscoli, contribuendo così a costruire forza.
Ogni movimento aiuta a rafforzare i muscoli utilizzati, offrendo un doppio beneficio di allungamento e tonificazione.
Praticare lo stretching dinamico prima dell’allenamento, aiuta a riscaldare il corpo, aumentando il flusso sanguigno ai muscoli.
Questo riscaldamento, prepara il corpo all’attività fisica, riducendo il rischio di infortuni e migliorando le prestazioni.
Le principali tipologie di stretching: guida completa
Lo stretching, è una componente fondamentale di qualsiasi programma di fitness e benessere.
Aiuta a migliorare la flessibilità, riduce il rischio di infortuni e può aumentare la performance sportiva.
Ci sono diversi tipi di stretching – stretching delle gambe, della schiena, dei polpacci, del collo – ognuno con specifici benefici e metodi di esecuzione.
Ecco una panoramica delle principali tipologie:
1.Stretching dinamico con movimenti attivi e fluidi
Lo stretching dinamico, è una forma di allungamento muscolare che coinvolge movimenti attivi e fluidi.
A differenza dello stretching statico, dove si mantiene una posizione fissa per un certo periodo, lo stretching dinamico si basa su movimenti che imitano l’attività sportiva, o l’esercizio che si sta per eseguire.
Questo tipo di stretching, è particolarmente utile come riscaldamento, poiché prepara il corpo all’attività fisica, aumentando la temperatura corporea e migliorando la circolazione sanguigna.

2.Stretching statico per un rilassamento profondo
Lo stretching statico, è una tecnica di allungamento muscolare che prevede l’assunzione e il mantenimento di una posizione per un determinato periodo di tempo.
A differenza di altri tipi di stretching che coinvolgono movimenti attivi, lo stretching statico si focalizza su un rilassamento profondo e sull’allungamento di specifici muscoli o gruppi muscolari.
In questa pratica, un individuo si spinge fino a un punto di tensione confortevole e mantiene questa posizione, generalmente per un periodo che va dai 15 ai 30 secondi.

Durante l’esecuzione, il muscolo viene allungato senza movimenti, permettendo così un rilassamento e un allungamento più profondi.
Questo tipo di stretching, è particolarmente utile nel migliorare la flessibilità generale, nel ridurre la tensione muscolare e nel promuovere un recupero efficace dopo l’esercizio.
È importante eseguire lo stretching statico con cautela, evitando di spingersi al punto di sentire dolore, e integrarlo come parte regolare di un programma di allenamento, o di riscaldamento, per massimizzare i benefici e ridurre il rischio di lesioni.
3.Stretching balistico dinamico e veloce
Lo stretching balistico, è un tipo di allungamento che implica l’uso di movimenti rapidi e rimbalzanti, per spingere un muscolo oltre il suo range di movimento normale.
Questo tipo di stretching, utilizza la forza dinamica e la velocità per aumentare la flessibilità.
A differenza dello stretching statico o dinamico, che sono più controllati e misurati, lo stretching balistico è caratterizzato da movimenti rapidi e a volte bruschi.
Nello stretching balistico, si utilizzano movimenti come rimbalzi o scatti per allungare i muscoli.
Questi movimenti, sfruttano l’inerzia per spingere il muscolo oltre la sua lunghezza normale.

Ad esempio, un corridore potrebbe utilizzare rapidi swing di gambe o rimbalzi per allungare i muscoli degli arti inferiori.
Questi movimenti possono contribuire ad aumentare la capacità di flessibilità temporanea e preparare il corpo per attività che richiedono un’ampia gamma di movimenti.
Tuttavia, è importante notare che lo stretching balistico è spesso sconsigliato per la maggior parte delle persone a causa del rischio elevato di infortuni.
Il movimento rapido e la forza applicata, possono mettere a dura prova i muscoli e i tendini, portando a strappi o lesioni.
Per questo motivo, questo tipo di stretching è generalmente raccomandato solo per atleti esperti o sotto la guida di un professionista del fitness qualificato.
È sempre consigliabile privilegiare forme di stretching più sicure e controllate, specialmente per chi non è abituato a intensi esercizi fisici, o per chi si sta appena avvicinando all’attività sportiva.
4.PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation)
Il PNF, acronimo di Proprioceptive Neuromuscular Facilitation o Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva, è una tecnica avanzata di stretching, che combina l’allungamento passivo dei muscoli con le loro contrazioni isometriche.
Questo metodo, è stato originariamente sviluppato per aiutare nel trattamento di pazienti con paralisi, ma è diventato molto popolare nel mondo dello sport e del fitness, per i suoi effetti nel migliorare la flessibilità e la forza muscolare.

Il PNF si basa sul principio che, dopo una contrazione muscolare, il muscolo si rilassa, permettendo un allungamento maggiore.
Questo tipo di stretching si esegue tipicamente in tre fasi:
- Allungamento passivo: il muscolo viene portato a una posizione di allungamento e mantenuto in tensione per un breve periodo. Questo prepara il muscolo all’esercizio successivo.
- Contrazione isometrica: dopo l’allungamento iniziale, il muscolo viene contratto senza cambiare la sua lunghezza. Questo può essere fatto contro una resistenza, come un oggetto fisso, per alcuni secondi.
- Rilassamento e allungamento ulteriore: dopo la contrazione, il muscolo viene rilassato per un breve periodo prima di essere allungato nuovamente. Questo secondo allungamento passivo è spesso più profondo del primo, grazie al rilassamento indotto dalla contrazione isometrica precedente.
Il PNF è particolarmente efficace nell’aumentare il movimento e la flessibilità, poiché la contrazione e il rilassamento dei muscoli, permettono di superare la resistenza naturale del corpo all’allungamento.
È una tecnica potente e, se usata in modo inappropriato, può causare infortuni, quindi è raccomandato che sia eseguita sotto la supervisione di un professionista qualificato, soprattutto nelle sue prime applicazioni.
Questa tecnica, è ampiamente utilizzata in ambienti riabilitativi e da atleti di alto livello, ma può essere adattata anche per chi pratica attività fisica regolare, al fine di migliorare la mobilità e la flessibilità generale.
5.C.R.A.C. la variante del PNF
Il C.R.A.C. (Contract-Relax-Antagonist-Contract), è una variante della tecnica di stretching PNF, anch’essa mirata al miglioramento della flessibilità e della mobilità articolare.
Il nome C.R.A.C. deriva dalle fasi chiave di questo tipo di stretching: contrazione, rilassamento, contrazione dell’antagonista.

Questa tecnica si basa su una sequenza specifica di movimenti e contrazioni muscolari:
- Contrazione (Contract): il muscolo viene allungato passivamente fino al punto di leggera tensione, quindi viene contratto isometricamente (cioè, senza cambiare lunghezza) per alcuni secondi. Questa fase aiuta a stimolare i meccanismi neuromuscolari, che portano al rilassamento del muscolo.
- Rilassamento (Relax): dopo la contrazione, il muscolo viene rilassato per un breve periodo. Questo permette al muscolo di essere allungato oltre il suo range iniziale di movimento.
- Contrazione dell’Antagonista (Antagonist Contract): infine, si contrae il muscolo antagonista, il muscolo opposto a quello che si sta allungando. Ad esempio, se si stanno allungando i bicipiti, in questa fase si contrae il tricipite. Questa contrazione aiuta a rilassare ulteriormente il muscolo che si sta allungando, consentendo un allungamento ancora più profondo.
Il C.R.A.C. è una tecnica efficace per migliorare la flessibilità, soprattutto in atleti o in persone che praticano attività fisica regolare.
Tuttavia, a causa della sua intensità, è consigliabile eseguire il C.R.A.C. sotto la supervisione di un professionista del fitness o della fisioterapia, specialmente se si è nuovi a questo tipo di esercizio, per evitare il rischio di infortuni.
Questo metodo è particolarmente utile per allungare i muscoli che sono stati accorciati a causa di attività fisiche ripetitive o posture scorrette prolungate.
6.Stretching Myofasciale per rilasciare le tensioni del sistema miofasciale
Lo stretching miofasciale, è una tecnica di allungamento che si concentra sulla fascia, il tessuto connettivo che avvolge e supporta i muscoli nel corpo.
Questo tipo di stretching, va oltre l’allungamento dei singoli muscoli e punta a rilasciare le tensioni in tutto il sistema miofasciale, che può influenzare la postura, la mobilità e il benessere generale.
La fascia, essendo un tessuto connettivo continuo che si estende in tutto il corpo, quando è tesa in un’area, può avere effetti a catena in altre parti del corpo.
Lo stretching miofasciale aiuta a rilasciare queste tensioni, migliorando la mobilità e riducendo il dolore.
Lo stretching miofasciale richiede movimenti lenti e controllati, spesso accompagnati da tecniche di respirazione profonda, per permettere un rilassamento profondo del tessuto fasciale.

Si applica una pressione leggera, ma sostenuta, su specifiche aree del corpo, spesso utilizzando attrezzi come rulli in schiuma o palle per massaggi, per aiutare a rilassare e allungare la fascia.
Lo stretching, coinvolge movimenti che allungano catene muscolari intere, piuttosto che muscoli isolati.
Attraverso il rilascio delle tensioni fasciali, questo tipo di stretching può ridurre il dolore muscolare e migliorare la mobilità e la flessibilità generale.
Lo stretching miofasciale, è particolarmente utile per le persone che hanno tensioni croniche, o restrizioni nella fascia a causa di posture scorrette, infortuni o uso eccessivo di specifici gruppi muscolari.
È anche un complemento utile per gli atleti, sia come parte della routine di riscaldamento sia come recupero post-allenamento, per mantenere il tessuto connettivo in buona salute.
Tuttavia, come per qualsiasi pratica di allungamento, è importante eseguire lo stretching miofasciale con attenzione e sotto la guida di un professionista.
7.Stretching isometrico: staticità e resistenza
Lo stretching isometrico, è una tecnica di allungamento che coinvolge la contrazione dei muscoli contro una resistenza, senza che ci sia un movimento effettivo delle articolazioni.
In pratica, durante lo stretching isometrico, si mantiene una posizione statica mentre si esercita forza contro un oggetto fisso, o il proprio corpo.
Questo tipo di stretching, attiva i muscoli e li mette sotto tensione, ma a differenza degli esercizi dinamici o statici tradizionali, i muscoli non cambiano lunghezza durante la contrazione.
Questa forma di stretching, è particolarmente utile per aumentare sia la forza muscolare che la flessibilità.

È efficace anche nel migliorare la stabilità delle articolazioni. Lo stretching isometrico si rivela utile anche per superare i punti di stallo nella flessibilità, consentendo ai muscoli di adattarsi gradualmente a livelli superiori di tensione.
È importante ricordare che, come per ogni tipo di stretching o esercizio fisico, è fondamentale ascoltare il proprio corpo ed evitare di spingersi oltre i propri limiti, per prevenire infortuni.
8.SGA o Stretching Globale Attivo
Lo Stretching Globale Attivo (SGA), è un metodo di allungamento che si concentra sull’intero corpo, piuttosto che su singoli muscoli o gruppi muscolari.
Basato sui principi della kinesiologia e della biomeccanica, lo SGA migliora la flessibilità generale e l’equilibrio posturale, attraverso esercizi che coinvolgono catene muscolari complete.
Nello stretching globale attivo, i movimenti sono fluidi e armoniosi, e vengono eseguiti in posizioni che permettono di lavorare su diverse catene muscolari simultaneamente.

L’obiettivo, è quello di promuovere un allungamento più naturale e funzionale, che si ricollega ai movimenti quotidiani e sportivi.
Gli esercizi di SGA, richiedono una buona dose di controllo corporeo e consapevolezza della postura, e possono includere una varietà di posizioni, sia in piedi che a terra.
Lo SGA, è particolarmente efficace per migliorare la mobilità, ridurre la tensione muscolare e correggere squilibri posturali.
È adatto a persone di tutte le età e livelli di fitness e può essere particolarmente utile per atleti, ballerini, o chiunque pratichi attività fisica regolare.
9.Stretching passivo: rilassamento e allungamento
Lo stretching passivo, è una tecnica di allungamento in cui una persona si rilassa completamente mentre un’altra forza, che può essere un’altra persona, la gravità o un attrezzo, porta il muscolo oltre il suo range di movimento normale.
A differenza dello stretching attivo, dove l’individuo esegue l’allungamento attraverso la propria forza, nello stretching passivo si rimane completamente rilassati mentre si riceve l’allungamento.

Questo tipo di stretching, permette di raggiungere un livello di allungamento che potrebbe non essere raggiungibile attraverso lo stretching attivo, dato che il muscolo può rilassarsi completamente.
Lo stretching passivo, è comunemente utilizzato in ambienti di fisioterapia e riabilitazione, così come negli allenamenti sportivi, per aiutare a migliorare la flessibilità e a ridurre la tensione muscolare.
Tuttavia, è importante che lo stretching passivo sia eseguito con cautela e sotto la guida di un professionista, per evitare il sovraccarico e gli infortuni ai muscoli e alle articolazioni.
Come eseguire lo stretching dinamico in modo corretto
Eseguire correttamente lo stretching dinamico, è fondamentale per massimizzarne i benefici e ridurre il rischio di infortuni.
Questo tipo di stretching, prevede movimenti controllati e fluidi, che aiutano a preparare il corpo all’attività fisica.
Ecco alcuni consigli su come eseguirlo correttamente:
- Inizia con un leggero riscaldamento: prima di iniziare con lo stretching dinamico, è utile fare un breve riscaldamento per aumentare la temperatura corporea e la circolazione sanguigna. Questo può includere camminata, corsa leggera o esercizi a corpo libero.
- Movimenti controllati e graduali: i movimenti devono essere eseguiti in modo fluido e controllato, senza scatti o impulsi bruschi. L’idea è di estendere il muscolo fino al suo punto di allungamento massimo, ma senza provocare dolore.
- Replica i movimenti specifici dell’attività: scegli esercizi che imitino i movimenti dell’attività che stai per svolgere. Ad esempio, se stai per correre, fai degli high-knees o butt-kicks.
- Ripetizioni graduali: esegui ogni movimento per diverse ripetizioni, aumentando gradualmente l’ampiezza del movimento con ogni ripetizione.
- Respirazione: mantieni una respirazione regolare durante l’esecuzione degli esercizi. Inspirare durante la fase di rilassamento ed espirare durante la fase di allungamento, aiuta a rilassare i muscoli.
- Ascolta il tuo corpo: è importante prestare attenzione alle sensazioni del proprio corpo ed evitare movimenti che causano dolore o disagio. Lo stretching dinamico deve essere stimolante, ma non doloroso.
- Varietà di esercizi: includi una varietà di esercizi che coinvolgano i diversi gruppi muscolari, specialmente quelli che saranno più sollecitati durante l’attività principale.
- Costanza: per ottenere i migliori risultati, incorpora lo stretching dinamico nella tua routine di allenamento regolare.
Eseguendo lo stretching dinamico in questo modo, sarai in grado di migliorare la flessibilità e la mobilità, preparare efficacemente il tuo corpo all’attività fisica e ridurre il rischio di infortuni.
Le funzioni e le differenze tra stretching e riscaldamento
Le funzioni dello stretching e del riscaldamento sono diverse, ma entrambe svolgono ruoli importanti in una routine di esercizio fisico.
Riscaldamento pre allenamento
Il riscaldamento, è l’insieme di attività che si svolgono prima di un esercizio fisico intenso. Ha diverse funzioni:
- Aumentare la temperatura corporea: ciò rende i muscoli più elastici e meno suscettibili a strappi o infortuni.
- Migliorare la circolazione sanguigna: una migliore circolazione aiuta a preparare i muscoli, tendini e articolazioni all’attività fisica.
- Preparare psicologicamente: il riscaldamento aiuta anche a preparare mentalmente per l’allenamento o la competizione.
- Ridurre il rischio di infortuni: un buon riscaldamento può ridurre significativamente il rischio di infortuni.
I riscaldamenti includono tipicamente attività come camminare, correre leggermente, fare esercizi a corpo libero o movimenti che simulano l’attività fisica che si sta per eseguire.
Stretching prima e dopo l’ allenamento
Lo stretching, invece, si concentra sull’allungamento dei muscoli. Può essere eseguito sia prima che dopo l’esercizio fisico, a seconda del tipo di stretching, per:
- Migliorare la flessibilità: lo stretching aumenta la mobilità delle articolazioni e la lunghezza dei muscoli.
- Ridurre la tensione muscolare: aiuta a rilassare i muscoli tesi o contratti.
- Migliorare le prestazioni: una maggiore flessibilità può migliorare le prestazioni in alcuni sport e attività.
- Prevenzione e recupero da infortuni: lo stretching può aiutare nella prevenzione degli infortuni e nel recupero post-allenamento.
Scopri quali sono le differenze chiave tra riscaldamento e stretching
- Obiettivi: il riscaldamento si concentra su tutto il corpo e prepara mente e muscoli all’attività fisica, mentre lo stretching si focalizza specificamente sull’allungamento dei muscoli e delle articolazioni.
- Tempistica: il riscaldamento è generalmente eseguito all’inizio dell’allenamento per preparare il corpo all’esercizio. Lo stretching può essere eseguito sia prima sia dopo l’esercizio, a seconda del tipo e degli obiettivi.
- Movimento: il riscaldamento include solitamente movimenti attivi che aumentano la frequenza cardiaca, mentre lo stretching può essere più statico o controllato.
Entrambi, riscaldamento e stretching, sono essenziali per una routine di esercizio completa ed equilibrata, perché migliorano le prestazioni e riducono il rischio di infortuni.
Stretching dinamico per workout: prima dell’ allenamento, dopo o entrambi?
Lo stretching dinamico è particolarmente efficace se eseguito prima di un allenamento.
Il suo scopo principale è quello di preparare il corpo all’attività fisica, aumentando la temperatura corporea, la circolazione sanguigna e la flessibilità, il che lo rende ideale come parte del riscaldamento.
Prima dell’allenamento
- Preparazione muscolare: lo stretching dinamico aiuta a riscaldare i muscoli, rendendoli più elastici e pronti per l’esercizio.
- Miglioramento della mobilità articolare: aiuta anche a migliorare il range di movimento nelle articolazioni, preparando il corpo a movimenti più ampi durante l’allenamento.
- Prevenzione degli infortuni: riduce il rischio di infortuni preparando i muscoli e le articolazioni in modo più specifico per l’attività fisica che segue.
Dopo l’allenamento
- Anche se lo stretching dinamico può essere praticato dopo l’allenamento, in questa fase è generalmente più consigliato lo stretching statico. Lo stretching statico aiuta a rilassare i muscoli, favorire il recupero e ridurre l’accumulo di acido lattico.
Lo stretching dinamico è ottimale prima dell’allenamento come parte del riscaldamento, mentre dopo l’esercizio è preferibile optare per lo stretching statico per aiutare i muscoli a rilassarsi e recuperare.
Questo approccio garantisce una preparazione ottimale per l’allenamento e un efficace processo di recupero post-allenamento.
Ottimizza la tua sessione di stretching dinamico: tempo consigliato
Per ottimizzare la tua sessione di stretching dinamico, è importante considerare sia la durata ottimale sia i benefici che questo tipo di stretching può apportare.
- Durata della Sessione: una sessione efficace di stretching dinamico dovrebbe durare circa 10-15 minuti. Questo tempo è sufficiente per preparare il corpo all’attività fisica senza causare affaticamento.
- Durata dei singoli esercizi: ogni esercizio di stretching dinamico dovrebbe essere eseguito per circa 30 secondi a 1 minuto, con ripetizioni che variano tra 8-12 volte per ciascun movimento.
- Frequenza: l’ideale è incorporare lo stretching dinamico nel riscaldamento prima di ogni sessione di allenamento, specialmente se l’attività fisica prevede movimenti che richiedono un buon range di movimento o un’intensa attività muscolare.
Ricorda che, come per ogni attività fisica, è importante ascoltare il proprio corpo durante lo stretching dinamico.
Se senti dolore o un eccessivo disagio, è meglio ridurre l’intensità o consultare un professionista.
Integrare regolarmente lo stretching dinamico nella tua routine di allenamento, può portare a miglioramenti significativi nella tua flessibilità, mobilità e performance generale.
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